I muscoli del collo si dividono in: anteriori, laterali, suboccipitali.
I muscoli anteriori a loro volta si dividono in: sopraiodei, sottoioidei, prevertebrali.
Tra i muscoli sopraioidei troviamo:
-digastrico (il ventre anteriore origina dalla fossa digastrica della mandibola e termina con un tendine intermedio sul margine superiore dell'osso ioide, da qui parte un ventre posteriore che si porta sul processo mastoideo del temporale);
-stiloioideo (origina dal processo stiloideo del temporale, si porta in basso contenendo nel suo sdoppiamento il ventre posteriore del digastrico, e termina sul tendine intermedio di quest'ultimo);
-milioioideo (origina dalla linea miloioidea della mandibola e scende verticalmente in basso sul margine superiore dell'osso ioide, le fibre centrali formano un ispessimento, il rafe miloioideo);
-genioioideo (origina dalla spina mentale inferiore e si porta in basso sul margine superiore dell'osso ioide lateralmente al miloioideo).
Tra i muscoli sottoioidei troviamo:
-sternoioideo (origina dal margine posteriore del manubrio dello sterno e si porta in alto sul margine inferiore dell'osso ioide);
-omoioideo (origina dal margine mediale della scapola e si porta in avanti con un tendine intermedio prima di dirigersi in alto al margine inferiore dell'osso ioide);
-sternotiroideo (origina dal margine posteriore dello sterno e dell'articolazione sternoclavicolare e si porta in alto sulla linea obliqua della cartilagine tiroidea);
-tireoioideo (dalla linea obliqua della cartilagine tiroidea si porta in alto sul margine inferiore dell'osso ioide).
Tra i muscoli prevertebrali troviamo:
-retto anteriore della testa (origina dalla massa laterale dell'atlante e si dirige in alto sulla faccia inferiore della base dell'occipitale);
-lungo della testa (origina dai tubercoli anteriori dei processi trasversi delle prime vertebre cervicali e termina sulla base dell'occipitale);
-lungo del collo (origina con fasci mediali dai corpi delle prime vertebre toraciche e le ultime cervicali e termina ai corpi delle prime cervicali, con fasci laterali inferiori dai tubercoli anteriori dei processi trasversi delle ultime cervicali ai corpi delle prime cervicali, e con i fasci laterali superiori dai tubercoli anteriori dei processi trasversi delle prime vertebre cervicali al tubercolo anteriore dell'atlante).
Tra i muscoli laterali del collo troviamo:
-il platisma (muscolo cutaneo che trova la sua origine nella cute e nella fascia del torace e della spalla e termina sulla cute della commessura labiale);
-lo sternocleidomastoideo (che origina col capo sternale dal manubrio dello sterno, col capo clavicolare dal quarto mediale del margine superiore della clavicola e si portano in alto sul processo mastoideo del temporale);
-lo scaleno anteriore (origina dai processi trasversi delle vertebre cervicali e si porta in basso sul margine superiore della prima costa);
-lo scaleno medio (origina dai tubercoli anteriori dei processi trasversi delle vertebre cervicali e si porta in basso sulla prima costa dietro il solco per l'arteria succlavia);
-lo scaleno posteriore (origina dai tubercoli posteriori dei processi trasversi delle vertebre cervicali e si porta sul margine superiore della seconda costa);
-lo scaleno minimo (nel 30%dei soggetti origina dal tubercolo anteriore del processo trasverso della settima vertebra cervicali e si porta sulla cupola pleurica);
-retto laterale della testa (origina dalla massa laterale dell'atlante e si porta alla faccia inferiore del processo giugulare dell'occipitale).
Tra i muscoli suboccipitali abbiamo:
-piccolo retto posteriore della testa (origina dal tubercolo posteriore dell'atlante e si porta sulla linea nucale inferiore);
-grande retto superiore della testa (origina dal processo spinoso dell'asse e si porta sulla linea nucale inferiore lateralmente al piccolo retto);
-obliquo superiore della testa (origina dalla massa laterale dell'atlante e si porta sulla linea nucale superiore);
-obliquo inferiore della testa (origina dal processo spinoso dell'asse lateralmente al grande retto posteriore e termina sulla massa laterale dell'atlante).
http://www.giovannichetta.it/img/osso_ioide_muscoli_collo.jpg
girarotelle
mercoledì 4 dicembre 2013
martedì 3 dicembre 2013
Lingua
La lingua è un organo molto mobile poiché dotato di un grande apparato muscolare. Partecipa ad importanti funzioni come la masticazione, la deglutizione, la fonazione, la sensibilità gustativa. Presenta un corpo e una radice separati da un solco presente sulla faccia dorsale della lingua, il solco terminale, disposto a forma di V aperta in avanti, con le estremità rivolte verso i margini laterali della lingua e l'apice che termina nel foro cieco, estremità obliterata del canale tireoglosso. Il corpo della lingua presenta un apice rivolto in avanti, due margini laterali arrotondati e assottigliati, una faccia dorsale che presenta centralmente un solco mediano che parte dall'apice del solco terminale ma non giunge sino all'apice del corpo della lingua (e ci permette di divedere quindi una lingua presulcale da una postsulcale), e infine una faccia inferiore che rappresenta la volta del solco sottolinguale, anch'essa provvista di un solco mediano che giunge sino al frenulo della lingua e lateralmente dell pieghe trasverse, le pieghe fimbriate, che sono maggiormente sviluppate nel bambino. La base della lingua è rivolta in basso e indietro verso la faringe, l'ugola e l'epiglottide, al quale è collegata tramite una piega glossoepiglottica mediana (determinata dal legamento glossoepiglottico) e due pieghe glossoepiglottiche laterali (semplici pieghe della mucosa) separate tra loro da fossette, le vallecole glossoepiglottiche. La radice della lingua non è visibile ad occhi nudo ed è formata da connettivo lasso con dispositivi vascolo-nervosi.
La lingua è formata da uno scheletro fibroso sul quale prendono inserzione numerosi muscoli. Lo scheletro fibroso è dato dalla membrana ioglossa (che origina dal margine superiore del corpo dell'osso ioide per dirigersi in alto e in avanti perdendosi tra i fasci muscolari della base della lingua) e dal setto linguale (che origina dal margine anteriore della membrana ioglossa e si porta in avanti fino all'apice linguale). Il grosso contingente di muscoli linguali comprende un compartimento di muscoli intrinseci e uno più grosso di muscoli estrinseci.
Tra i muscoli intrinseci troviamo il muscolo longitudinale superiore (che origina dalla lamina profonda della mucosa della faccia dorsale del corpo della lingua e la cui contrazione determina il sollevamento dell'apice linguale), il muscolo longitudinale inferiore (che origina dalla tonaca sottomucosa della faccia inferiore del corpo della lingua e la cui contrazione determina l'abbassamento dell'apice linguale), il muscolo traverso (che origina dalla due facce del setto linguale portandosi verso i margini laterali scorrendo tra i due muscoli originali e la cui contrazione provoca un aumento della convessità superiore del corpo della lingua), e infine il muscolo verticale (che origina dalla lamina propria della faccia dorsale e si porta alla sottomucosa della faccia inferiore provocando con la sua contrazione un appiattimento della lingua).
Il più voluminoso dei muscoli estrinseci è il muscolo genioglosso che origina dalla spina mentale e aprendosi a ventaglio si porta verso l'apice linguale, verso il dorso del corpo della lingua, e attraverso la base della lingua, sino al margine superiore del corpo dell'osso ioide. Una contrazione dei primi fasci provoca un abbassamento dell'apice linguale, la contrazione dei secondi provoca una protusione della lingua, e la contrazione dei fasci inferiori provoca lo spostamento in avanti dell'osso ioide; una contrazione infine dei tre tipi di fasci contemporaneamente appiattisce la lingua sul pavimento della cavità buccale.
Il muscolo ioglosso origina dal margine superiore del corpo dell'osso ioide e si porta in alto e in avanti al setto linguale e alla faccia dorsale del corpo della lingua e una sua contrazione provoca lo spostamento in dietro e in basso dell'organo. Il muscolo condroglosso origina dal piccolo corno dell'osso ioide e si porta in alto perdendosi tra i fasci del longitudinale inferiore; una sua contrazione provoca lo spostamento in dietro e in basso della lingua. Il muscolo stiloglosso origina dal processo stiloideo e si porta in basso e in avanti verso il setto linguale raggiungendo l'apice della lingua provocandone l'innalzamento con la sua contrazione. Il muscolo amigdaloglosso origina dall'aponeurosi faringea che riveste la tonsilla palatina e si porta in avanti contraendo rapporti con i fasci controlaterali.
Tutto questo dispositivo muscolare è rivestito da una tonaca mucosa che presenta una sottomucosa solo in corrispondenza della faccia inferiore del corpo della lingua (dov'è molto lassa) e nella base della lingua (dove però risulta adesa ai piani muscolari profondi). La mucosa appare notevolmente differenziata in base al territorio specifico che andiamo a considerare. Nella faccia dorsale del corpo della lingua notiamo la presenza di numerosi piccoli rilievi, le papille. Abbiamo le papille filiformi, che sono dotate di propaggini filamentose fortemente cheratinizzate a causa delle elevate sollecitazioni meccaniche a cui sono sottoposte. Hanno la funzione di manipolare gli alimenti ed, essendo raggiunte da fibre amieliniche di provvedere anche alla sensibilità tattile della lingua. Le papille fungiformi invece sono caratterizzate da una base ristretta e un apice rigonfio; sono più diffuse in corrispondenza dell'apice della lingua e presentano calici gustativi. Le papille vallate sono disposte nella regione della base della lingua; non si approfondano nella lamina propria, è piuttosto l'epitelio di rivestimento che si approfonda ai lati della papilla per poi risalire sul versante opposto. Il vallo è pieno di calici gustativi e ghiandole gustative (linguali profonde) che hanno la funzione di mantenere libero il vallo con il loro secreto. Le papille foliate infine, maggiormente diffuse nei roditori, sono presenti alle estremità posteriori dei margini laterali e si presentano come zone ovalari con rilievi verticali, molto ricchi di calici gustativi. Questi dispositivi per la captazione dei segnali gustativi sono costituiti da cellule gustative disposte attorno ad un canale centrale che presenta un poro gustativo esterno che si apre nel lume del vallo, e un poro gustativo interno in comunicazione con cellule neuronali. Le cellule gustative presentano peli gustativi che presentano recettori 7 TMS collegati a proteine G che a loro volta aprono i canali del calcio e stimolano la secrezione di neurotrasmettitori. Sono presenti nei calici gustativi anche numerose cellule di sostegno e staminali di rimpiazzo.
L'irrorazione della lingua è assicurata dall'arteria linguale; l'arteria linguale dorsale per il dorso e la base della lingua, l'arteria linguale profonda per il corpo, e l'arteria sottolinguale per la faccia inferiore del corpo. Le vene linguali dorsali e profonde e sottolinguali sono tributarie della vena linguale e da qui alla giugulare interna. La regione apicale è drenata dai linfonodi sottomentali, la regione dorsale dai linfonodi sottomandibolari e la regione della base e della radice della lingua dai linfonodi cervicali profondi. Tutti i muscoli sono innervati dal nervo ipoglosso. L' innervazione sensitiva è affidata ad un ramo mandibolare del trigemino; la sensibilità gustativa dei due terzi anteriori è raccolta dal nervo linguale, la regione retrostante dal XI e X nervo cranico.
http://medicinapertutti.altervista.org/anatomia_normale/apparato_digerente/img_app_digerente/lingua_vista_lateralmente.jpg
La lingua è formata da uno scheletro fibroso sul quale prendono inserzione numerosi muscoli. Lo scheletro fibroso è dato dalla membrana ioglossa (che origina dal margine superiore del corpo dell'osso ioide per dirigersi in alto e in avanti perdendosi tra i fasci muscolari della base della lingua) e dal setto linguale (che origina dal margine anteriore della membrana ioglossa e si porta in avanti fino all'apice linguale). Il grosso contingente di muscoli linguali comprende un compartimento di muscoli intrinseci e uno più grosso di muscoli estrinseci.
Tra i muscoli intrinseci troviamo il muscolo longitudinale superiore (che origina dalla lamina profonda della mucosa della faccia dorsale del corpo della lingua e la cui contrazione determina il sollevamento dell'apice linguale), il muscolo longitudinale inferiore (che origina dalla tonaca sottomucosa della faccia inferiore del corpo della lingua e la cui contrazione determina l'abbassamento dell'apice linguale), il muscolo traverso (che origina dalla due facce del setto linguale portandosi verso i margini laterali scorrendo tra i due muscoli originali e la cui contrazione provoca un aumento della convessità superiore del corpo della lingua), e infine il muscolo verticale (che origina dalla lamina propria della faccia dorsale e si porta alla sottomucosa della faccia inferiore provocando con la sua contrazione un appiattimento della lingua).
Il più voluminoso dei muscoli estrinseci è il muscolo genioglosso che origina dalla spina mentale e aprendosi a ventaglio si porta verso l'apice linguale, verso il dorso del corpo della lingua, e attraverso la base della lingua, sino al margine superiore del corpo dell'osso ioide. Una contrazione dei primi fasci provoca un abbassamento dell'apice linguale, la contrazione dei secondi provoca una protusione della lingua, e la contrazione dei fasci inferiori provoca lo spostamento in avanti dell'osso ioide; una contrazione infine dei tre tipi di fasci contemporaneamente appiattisce la lingua sul pavimento della cavità buccale.
Il muscolo ioglosso origina dal margine superiore del corpo dell'osso ioide e si porta in alto e in avanti al setto linguale e alla faccia dorsale del corpo della lingua e una sua contrazione provoca lo spostamento in dietro e in basso dell'organo. Il muscolo condroglosso origina dal piccolo corno dell'osso ioide e si porta in alto perdendosi tra i fasci del longitudinale inferiore; una sua contrazione provoca lo spostamento in dietro e in basso della lingua. Il muscolo stiloglosso origina dal processo stiloideo e si porta in basso e in avanti verso il setto linguale raggiungendo l'apice della lingua provocandone l'innalzamento con la sua contrazione. Il muscolo amigdaloglosso origina dall'aponeurosi faringea che riveste la tonsilla palatina e si porta in avanti contraendo rapporti con i fasci controlaterali.
Tutto questo dispositivo muscolare è rivestito da una tonaca mucosa che presenta una sottomucosa solo in corrispondenza della faccia inferiore del corpo della lingua (dov'è molto lassa) e nella base della lingua (dove però risulta adesa ai piani muscolari profondi). La mucosa appare notevolmente differenziata in base al territorio specifico che andiamo a considerare. Nella faccia dorsale del corpo della lingua notiamo la presenza di numerosi piccoli rilievi, le papille. Abbiamo le papille filiformi, che sono dotate di propaggini filamentose fortemente cheratinizzate a causa delle elevate sollecitazioni meccaniche a cui sono sottoposte. Hanno la funzione di manipolare gli alimenti ed, essendo raggiunte da fibre amieliniche di provvedere anche alla sensibilità tattile della lingua. Le papille fungiformi invece sono caratterizzate da una base ristretta e un apice rigonfio; sono più diffuse in corrispondenza dell'apice della lingua e presentano calici gustativi. Le papille vallate sono disposte nella regione della base della lingua; non si approfondano nella lamina propria, è piuttosto l'epitelio di rivestimento che si approfonda ai lati della papilla per poi risalire sul versante opposto. Il vallo è pieno di calici gustativi e ghiandole gustative (linguali profonde) che hanno la funzione di mantenere libero il vallo con il loro secreto. Le papille foliate infine, maggiormente diffuse nei roditori, sono presenti alle estremità posteriori dei margini laterali e si presentano come zone ovalari con rilievi verticali, molto ricchi di calici gustativi. Questi dispositivi per la captazione dei segnali gustativi sono costituiti da cellule gustative disposte attorno ad un canale centrale che presenta un poro gustativo esterno che si apre nel lume del vallo, e un poro gustativo interno in comunicazione con cellule neuronali. Le cellule gustative presentano peli gustativi che presentano recettori 7 TMS collegati a proteine G che a loro volta aprono i canali del calcio e stimolano la secrezione di neurotrasmettitori. Sono presenti nei calici gustativi anche numerose cellule di sostegno e staminali di rimpiazzo.
L'irrorazione della lingua è assicurata dall'arteria linguale; l'arteria linguale dorsale per il dorso e la base della lingua, l'arteria linguale profonda per il corpo, e l'arteria sottolinguale per la faccia inferiore del corpo. Le vene linguali dorsali e profonde e sottolinguali sono tributarie della vena linguale e da qui alla giugulare interna. La regione apicale è drenata dai linfonodi sottomentali, la regione dorsale dai linfonodi sottomandibolari e la regione della base e della radice della lingua dai linfonodi cervicali profondi. Tutti i muscoli sono innervati dal nervo ipoglosso. L' innervazione sensitiva è affidata ad un ramo mandibolare del trigemino; la sensibilità gustativa dei due terzi anteriori è raccolta dal nervo linguale, la regione retrostante dal XI e X nervo cranico.
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Palato
Il palato è una formazione osteofibromuscolare che delimita la volta della cavità orale; nei suoi 2/3 anteriori presenta uno scheletro osseo (palato duro) che manca nel terzo posteriore (palato molle). Il palato duro risulta quindi costituito dai processi palatini delle ossa mascellari e dalle lamine orizzontali delle ossa palatine. La tonaca mucosa che riveste il periostio appare fortemente adesa ad esso, anche tramite dispositivi fibrosi che nella parte anteriore del palato duro formano "celle" piene di tessuto adiposo con dispositivi vascolari e nervosi, e nella parte posteriore separano agglomerati ghiandolari (ghiandole palatine). La superficie della mucosa presenta un rilievo mediano, il rafe palatino, che termina in avanti dietro ai due incisivi centrali superiori con una prominenza, la papilla incisiva, che rappresenta lo sbocco del canale incisivo. Ai lati del rafe, specialmente nel bambino, sono presenti delle pieghe trasverse.
Il palato duro è irrorato dall'arteria palatina maggiore, mentre le scarse venule confluiscono o in quelle del palato molle o, tramite il plesso pterigoideo, nella vena retromandibolare. I linfatici fanno capo ai linfonodi cervicali profondi situati dietro il ventre posteriore del muscoli digastrico. L'innervazione è affidata ai nervi palatini.
Il palato molle ha l'importantissima funzione di separare la rinofaringe dall'orofaringe durante la deglutizione. Presenta due facce, una inferiore, o buccale, che rappresenta la volta della cavità buccale e dell'istmo delle fauci, e una superiore, o faringea, che continua nel pavimento delle cavità nasali. Il margine anteriore prosegue in quello posteriore del palato duro; i margini laterali si portano alla lamine laterali dei processi pterigoidei; il margine inferiore, libero, presenta nella parte centrale un'appendice di 1,5 cm, l'ugola, che a bocca chiusa viene accolta in una depressione della radice della lingua. Ai lati dell'ugola il margine inferiore si sdoppia (in entrambi i lati) in due pieghe, una anteriore (arco glossopalatino) e una posteriore (arco faringopalatino) che si portano ai margini laterali della base e della radice della lingua. Procedendo dall'orofaringe alla rinofaringe il palato molle risulta così costituito: una tonaca mucosa di tipo masticatorio con epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato, uno strato muscolare dato principalmente dal muscolo glossopalatino, l'aponeurosi palatina derivante dal tensore del velo del palato, un ulteriore strato muscolare, e infine una tonaca mucosa di tipo respiratorio che si continua con quella faringea.
Il muscolo glossopalatino trae origine dalla faccia inferiore dell'aponeurosi palatina e si dirige lateralmente e in basso a costituire l'arco glossopalatino i cui fasci, arrivati alle estremità posteriore dei margini laterali della lingua, si perdono tra i fasci muscolari della stessa. Una contrazione del glossopalatino provoca un accorciamento dello spazio tra i due archi.
Il muscolo tensore del velo del palato o peristafilino esterno origina dalla spina angolare e dalla grande ala dello sfenoide, dalla lamina laterale della cartilagine della tuba uditiva e dalla fossetta scafoidea del processo pterigoideo. I fasci fibrosi si portano in basso e in avanti per inserirsi sul margine posteriore dell'osso palatino a formare l'aponeurosi palatina. Una sua contrazione provoca una dilatazione della tuba uditiva e una tensione del palato.
Il muscolo elevatore del palato trae origine dalla faccia inferiore della piramide del temporale e si porta in avanti e in basso per terminare sul margine posteriore dell'aponeurosi palatina; una sua contrazione determina la costrizione dell'orifizio faringeo della tuba uditiva e un'elevazione del palato molle.
Il muscolo dell'ugola origina dal margine posteriore dell'aponeurosi palatina e si porta in basso verso l'apice dell'ugola; contraendosi determina un sollevamento e un accorciamento dell'ugola.
Infine il muscolo faringopalatino origina dal margine posteriore dell'aponeurosi palatina, dalla lamina mediale della cartilagine della tuba uditiva e dall'uncino pterigoideo, si dirige in basso e lateralmente andando a costituire l'arco faringopalatino e, raggiunta la parete laterale della faringe, i suoi fasci più mediali si portano sul rafe mediano della faccia posteriore della faringe stessa. Una costrizione del faringo palatino determina una dilatazione della tuba uditiva, una riduzione dello spazio tra i due archi, e infine il sollevamento della faringe e della laringe.
Il palato molle è irrorato dall'arteria palatina discendente, dall'arteria palatina ascendente (ramo della facciale) e dall'arteria faringea ascendente (ramo della carotide esterna). Le vene palatine superiori sono tributarie della vena retromandibolare, le vene palatine inferiore si dirigono direttamente alla vena giugulare interna. I linfatici superiori drenano ai linfonodi retrofaringei, quelli inferiori ai linfonodi cervicali profondi. Tutti i muscoli del palato molle sono innervati dal nervo accessorio tramite il plesso faringeo, fa eccezione il tensore del velo del palato che è innervato dal ramo mascellare del trigemino. L'innervazione sensitiva è assicurata dal ramo mandibolare del trigemino stesso.
http://medicinapertutti.altervista.org/anatomia_normale/apparato_digerente/img_app_digerente/palato.jpg
Il palato duro è irrorato dall'arteria palatina maggiore, mentre le scarse venule confluiscono o in quelle del palato molle o, tramite il plesso pterigoideo, nella vena retromandibolare. I linfatici fanno capo ai linfonodi cervicali profondi situati dietro il ventre posteriore del muscoli digastrico. L'innervazione è affidata ai nervi palatini.
Il palato molle ha l'importantissima funzione di separare la rinofaringe dall'orofaringe durante la deglutizione. Presenta due facce, una inferiore, o buccale, che rappresenta la volta della cavità buccale e dell'istmo delle fauci, e una superiore, o faringea, che continua nel pavimento delle cavità nasali. Il margine anteriore prosegue in quello posteriore del palato duro; i margini laterali si portano alla lamine laterali dei processi pterigoidei; il margine inferiore, libero, presenta nella parte centrale un'appendice di 1,5 cm, l'ugola, che a bocca chiusa viene accolta in una depressione della radice della lingua. Ai lati dell'ugola il margine inferiore si sdoppia (in entrambi i lati) in due pieghe, una anteriore (arco glossopalatino) e una posteriore (arco faringopalatino) che si portano ai margini laterali della base e della radice della lingua. Procedendo dall'orofaringe alla rinofaringe il palato molle risulta così costituito: una tonaca mucosa di tipo masticatorio con epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato, uno strato muscolare dato principalmente dal muscolo glossopalatino, l'aponeurosi palatina derivante dal tensore del velo del palato, un ulteriore strato muscolare, e infine una tonaca mucosa di tipo respiratorio che si continua con quella faringea.
Il muscolo glossopalatino trae origine dalla faccia inferiore dell'aponeurosi palatina e si dirige lateralmente e in basso a costituire l'arco glossopalatino i cui fasci, arrivati alle estremità posteriore dei margini laterali della lingua, si perdono tra i fasci muscolari della stessa. Una contrazione del glossopalatino provoca un accorciamento dello spazio tra i due archi.
Il muscolo tensore del velo del palato o peristafilino esterno origina dalla spina angolare e dalla grande ala dello sfenoide, dalla lamina laterale della cartilagine della tuba uditiva e dalla fossetta scafoidea del processo pterigoideo. I fasci fibrosi si portano in basso e in avanti per inserirsi sul margine posteriore dell'osso palatino a formare l'aponeurosi palatina. Una sua contrazione provoca una dilatazione della tuba uditiva e una tensione del palato.
Il muscolo elevatore del palato trae origine dalla faccia inferiore della piramide del temporale e si porta in avanti e in basso per terminare sul margine posteriore dell'aponeurosi palatina; una sua contrazione determina la costrizione dell'orifizio faringeo della tuba uditiva e un'elevazione del palato molle.
Il muscolo dell'ugola origina dal margine posteriore dell'aponeurosi palatina e si porta in basso verso l'apice dell'ugola; contraendosi determina un sollevamento e un accorciamento dell'ugola.
Infine il muscolo faringopalatino origina dal margine posteriore dell'aponeurosi palatina, dalla lamina mediale della cartilagine della tuba uditiva e dall'uncino pterigoideo, si dirige in basso e lateralmente andando a costituire l'arco faringopalatino e, raggiunta la parete laterale della faringe, i suoi fasci più mediali si portano sul rafe mediano della faccia posteriore della faringe stessa. Una costrizione del faringo palatino determina una dilatazione della tuba uditiva, una riduzione dello spazio tra i due archi, e infine il sollevamento della faringe e della laringe.
Il palato molle è irrorato dall'arteria palatina discendente, dall'arteria palatina ascendente (ramo della facciale) e dall'arteria faringea ascendente (ramo della carotide esterna). Le vene palatine superiori sono tributarie della vena retromandibolare, le vene palatine inferiore si dirigono direttamente alla vena giugulare interna. I linfatici superiori drenano ai linfonodi retrofaringei, quelli inferiori ai linfonodi cervicali profondi. Tutti i muscoli del palato molle sono innervati dal nervo accessorio tramite il plesso faringeo, fa eccezione il tensore del velo del palato che è innervato dal ramo mascellare del trigemino. L'innervazione sensitiva è assicurata dal ramo mandibolare del trigemino stesso.
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mercoledì 9 ottobre 2013
Mangia light!
Dati OCSE relativi al 2012 riferiscono che in Italia l'11%degli adulti è obeso, il 32% in sovrappeso; l'11% dei bimbi è "tendente all'obesità", e il 29 % è sovrappeso. L'obesità è associata a numerose patologie, fisiche e mentali: cardiopatie, sindromi metaboliche, diabete di tipo II, trombosi, ovaio policistico, disfunzione erettile, sterilità, asma , sindrome da apnee nel sonno, narcolessia, gotta, artite, osteoartrosi, alcuni tipologie di cancro ecc..
Raggiungere e mantenere il proprio peso forma, prima che un cavillo estetico, è una seria questione medica. Dieta ipocalorica e attività fisica costanti e scrupolose permettono di raggiungere l'obiettivo in un ragionevole lasso di tempo, ma una volta tagliato il traguardo?Non ricadere nelle cattive abitudini è difficile..soprattutto quando le diete sono ripetitive e monotone. Eppure esistono tanti piccoli accorgimenti che permettono anche ad una golosona come me di gustarsi dolcetti e squisitezze senza spostare l'ago della bilancia :)
Raggiungere e mantenere il proprio peso forma, prima che un cavillo estetico, è una seria questione medica. Dieta ipocalorica e attività fisica costanti e scrupolose permettono di raggiungere l'obiettivo in un ragionevole lasso di tempo, ma una volta tagliato il traguardo?Non ricadere nelle cattive abitudini è difficile..soprattutto quando le diete sono ripetitive e monotone. Eppure esistono tanti piccoli accorgimenti che permettono anche ad una golosona come me di gustarsi dolcetti e squisitezze senza spostare l'ago della bilancia :)
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